dal 4 giugno - piazza garibaldi, lecco
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Nel
mio frigo – mostra fotografica
Se è vero che siamo ciò che mangiamo si può dire che siamo ciò che c’è nel nostro frigorifero. Il progetto fotografico prende le mosse da questo assunto. Durante la fase di progettazione di Nel mio frigo abbiamo scoperto che un fotografo americano, tra il 2008 e il 2012, aveva intrapreso un percorso simile: Mark Menjivar che con il suo Refrigerators ha raccontato gli Stati Uniti attraverso le abitudini alimentari dei loro abitanti. Lo abbiamo contattato, spiegando che ci sarebbe piaciuto realizzare un lavoro simile al suo, nel nostro territorio, a livello locale. Ha detto che l'idea gli sembrava molto interessante e si è detto subito disponibile a sostenere il progetto. Così, sulla scia del precedente, siamo partiti. Alla mera rappresentazione del contenuto dei “refrigeratori” lecchesi si aggiunge il ritratto dei proprietari: famiglie, singoli, gruppi, comunità, associazioni, personaggi noti e meno noti, alla ricerca di un racconto, ma anche, e soprattutto, in una sorta di “gioco” sociologico nel quale ci si accorge che non sempre le cose sono come sembrano. Un frigorifero vuoto, ad esempio, da subito l’impressione di essere quello di un single, ma potrebbe essere benissimo di una famiglia che ha scelto di acquistare solo prodotti freschi che consuma ogni giorno. Un esperimento che i visitatori possono tentare facilmente: basta poi girare l’angolo per trovare la risposta. Aprire le porte della propria casa e subito dopo spalancare quella del proprio frigorifero sono gesti di accoglienza e in qualche modo di coraggio: si permette a un occhio curioso di guardare in qualcosa di privato e personale, un luogo dove spesso si accumulano avanzi e piccoli vizi, dove il disordine, a volte, regna sovrano. Le persone che hanno preso parte al progetto hanno accettato volentieri questa invasione della privacy permettendo così di scoprire qualcosa di più sulle abitudini alimentari degli abitanti della città e mettendo in piazza una parte della loro vita a cui in pochi hanno accesso. Tra
i personaggi ritratti anche volti noti come l’olimpionico Antonio
Rossi, il prevosto Mons. Cecchin, la direttrice di Teleunica, Katia Sala, il gruppo
musicale dei Sulutumana e esponenti di comunità e associazioni come
Caritas e Rivalsa.
Il progetto non si conclude con la mostra esposta in piazza Garibaldi a Lecco – che raccoglie dieci coppie di immagini rappresentative - e con la gallery che si potrà trovare sul sito del festival H-drà che andrà a raccogliere tutti gli scatti effettuati, ma è in continua evoluzione, alla ricerca di nuovi frigoriferi e nuove famiglie. La scelta di posizionare le fotografie su dei frigoriferi non è solo estetica; si tratta infatti di elettrodomestici di recupero, un modo per parlare anche di riciclo e di ambiente. Perché non siamo solo ciò che mangiamo, siamo anche ciò che consumiamo o che sappiamo conservare. Gli scatti sono realizzati da Federica Fumagalli, fotografa lecchese, classe 1988, il cui sguardo rende belli e vitali anche gli oggetti inanimati stivati nei frigoriferi. Il coordinamento è stato effettuato da Elena Lo Muzio dell’associazione culturale Frasi Lunari, l’entità creatrice e promotrice del festival H-drà Chi volesse partecipare al progetto può scrivere a elena@frasilunari.com |
"Refrigerators" di Mark Menjivar
You Are What You Eat é il titolo di una serie di foto di Mark Menjivar, fotografo statunitense che dal 2008 al 2012 ha cercato di raccontare lo stile di vita delle persone attraverso il contenuto del proprio frigorifero. Viaggiando per gli Stati Uniti, Menjivar ha sviluppato un profondo interesse per il tema del cibo che le persone consumano e sull'effetto che esso produce sia sull'individuo, sia sulle comunità. Per questo motivo ha iniziato a fotografare il frigorifero di persone di varia estrazione: Repubblicani, membri di associazioni, veterani di guerra, vegetariani, persone estremamente povere, e così via. In nessuna foto è stato tolto o aggiunto nulla, anche in quelle che sembrano più strane. Lo stesso autore ha detto
"Ho trovato biancheria intima, serpenti, peli pubici, insetti, batterie elettriche, placente, oggetti misteriosi che nemmeno il proprietario sapeva di avere e molto altro. Penso che l'immagine del frigorifero permetta di gettare un'occhiata nello stile di vita scelto dalle persone. Non definisce le persone, ma ci può dare degli indizi." |